LAVORATORI DEL FARMACO: Salute a rischio
19-03-2020 12:13 - Le nostre news
“Esporre tutti i lavoratori della produzione e
dispensazione del farmaco, dei dispositivi medici, della ricerca e della
filiera integrata dei subfornitori, ad un rischio ingiustificato per la
salute propria e dei propri famigliari è assolutamente inaccettabile.
Eppure è proprio quello che prevede il Decreto legge numero 18,
pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. L’articolo 14, nonostante la
nostra più ferma contrarietà manifestata al Governo e in sede sindacale
a Farmindustria, non applica ai lavoratori già citati la possibilità
della messa in quarantena sorvegliata qualora i lavoratori stessi
vengano in contatto con un soggetto positivo, anche un famigliare, come
disposto dal D.L. 23 febbraio 2020, per tutti i cittadini”. Lo hanno
dichiarato Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani,
rispettivamente segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil.
“Riteniamo questa norma inaccettabile perché non solo comporta una
lesione del diritto individuale e collettivo alla salute – proseguono i
tre segretari generali – ma anche perché risulta in netta controtendenza
rispetto a tutte le raccomandazioni governative sul contenimento
dell’epidemia, che invitano le persone a isolarsi e prendere
provvedimenti di restrizioni anche personali qualora ci fosse solo il
sospetto di un contatto con potenziali contagiati. Fino a oggi,
attraverso l’avviso comune stilato con Federchimica e Farmindustria, si
indicavano buone pratiche e provvedimenti cautelativi per coniugare la
salvaguardia della salute dei lavoratori con la necessaria sicurezza
dell’approvvigionamento dei farmaci da parte dei cittadini e del Sistema
Sanitario, in un evidente situazione di estrema gravità per il Paese”.
“È chiaro – continuano i tre – che questo dispositivo di legge supera
tutte le indicazioni e le disposizioni fin qui adottate, e impone per
via giuridica una forzatura che avrebbe il malaugurato effetto di non
garantire le condizioni di sicurezza dei lavoratori, alimentando
ulteriori tensioni nelle aziende. Se Farmindustria e tutte le
associazioni di categoria della filiera del farmaco decideranno di
assecondare quelle forzature e applicare il decreto legge così come è
stato erroneamente pensato, si assumeranno una grandissima
responsabilità, e interromperanno un sistema di relazioni industriali
che ha svolto un importante ruolo positivo negli ultimi decenni, e
troverà da parte nostra la più ferma contrarietà che verrà esplicitata
attraverso tutte le forme e iniziative che si riterranno più efficaci”.
“Pertanto invitiamo le Rsu e i lavoratori della produzione e
dispensazione del farmaco, dei dispositivi medici, della ricerca e della
filiera integrata dei subfornitori, ad esigere, anche attraverso le
necessarie iniziative sindacali, la concreta applicazione del Protocollo
per il contrasto alla diffusione del virus sottoscritto dalle
organizzazioni sindacali con Confindustria per la salvaguardia della
salute di tutti i lavoratori. Da parte nostra – hanno concluso i tre
leader sindacali – ci attiveremo con le Confederazioni fin da subito per
promuovere lo stralcio della norma nella fase di conversione in legge”
dispensazione del farmaco, dei dispositivi medici, della ricerca e della
filiera integrata dei subfornitori, ad un rischio ingiustificato per la
salute propria e dei propri famigliari è assolutamente inaccettabile.
Eppure è proprio quello che prevede il Decreto legge numero 18,
pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. L’articolo 14, nonostante la
nostra più ferma contrarietà manifestata al Governo e in sede sindacale
a Farmindustria, non applica ai lavoratori già citati la possibilità
della messa in quarantena sorvegliata qualora i lavoratori stessi
vengano in contatto con un soggetto positivo, anche un famigliare, come
disposto dal D.L. 23 febbraio 2020, per tutti i cittadini”. Lo hanno
dichiarato Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani,
rispettivamente segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil.
“Riteniamo questa norma inaccettabile perché non solo comporta una
lesione del diritto individuale e collettivo alla salute – proseguono i
tre segretari generali – ma anche perché risulta in netta controtendenza
rispetto a tutte le raccomandazioni governative sul contenimento
dell’epidemia, che invitano le persone a isolarsi e prendere
provvedimenti di restrizioni anche personali qualora ci fosse solo il
sospetto di un contatto con potenziali contagiati. Fino a oggi,
attraverso l’avviso comune stilato con Federchimica e Farmindustria, si
indicavano buone pratiche e provvedimenti cautelativi per coniugare la
salvaguardia della salute dei lavoratori con la necessaria sicurezza
dell’approvvigionamento dei farmaci da parte dei cittadini e del Sistema
Sanitario, in un evidente situazione di estrema gravità per il Paese”.
“È chiaro – continuano i tre – che questo dispositivo di legge supera
tutte le indicazioni e le disposizioni fin qui adottate, e impone per
via giuridica una forzatura che avrebbe il malaugurato effetto di non
garantire le condizioni di sicurezza dei lavoratori, alimentando
ulteriori tensioni nelle aziende. Se Farmindustria e tutte le
associazioni di categoria della filiera del farmaco decideranno di
assecondare quelle forzature e applicare il decreto legge così come è
stato erroneamente pensato, si assumeranno una grandissima
responsabilità, e interromperanno un sistema di relazioni industriali
che ha svolto un importante ruolo positivo negli ultimi decenni, e
troverà da parte nostra la più ferma contrarietà che verrà esplicitata
attraverso tutte le forme e iniziative che si riterranno più efficaci”.
“Pertanto invitiamo le Rsu e i lavoratori della produzione e
dispensazione del farmaco, dei dispositivi medici, della ricerca e della
filiera integrata dei subfornitori, ad esigere, anche attraverso le
necessarie iniziative sindacali, la concreta applicazione del Protocollo
per il contrasto alla diffusione del virus sottoscritto dalle
organizzazioni sindacali con Confindustria per la salvaguardia della
salute di tutti i lavoratori. Da parte nostra – hanno concluso i tre
leader sindacali – ci attiveremo con le Confederazioni fin da subito per
promuovere lo stralcio della norma nella fase di conversione in legge”
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