Confederalità fa rima con Solidarietà
23-10-2020 14:24 - Le nostre news
Il 28 aprile, in pieno lockdown, ricevo una telefonata di una lavoratrice che mi dice di aver scoperto per vie traverse che, assieme ad altri 17 colleghi, era stata licenziata dalla sua azienda la TechRain, un’azienda di Milano del comparto metalmeccanico che gestiva in appalto presso la sede di Roma della Pfizer una serie di servizi di supporto al business.
La storia
Questi 18 lavoratori, la maggior parte dei quali prestava servizio per la nostra azienda da più di 10 anni, hanno scoperto di essere stati licenziati senza aver di fatto ricevuto alcuna lettera di licenziamento, ma semplicemente leggendo sulla busta paga una sibillina voce che recitava “Cessazione 21/04”.
Mi serve qualche giorno per capire bene quello che è successo. I lavoratori in questione erano in realtà dipendenti di un’altra società che aveva affittato alla TechRain il ramo di azienda che li comprendeva. La TechRain ha rescisso tale contratto di affitto con un anno di anticipo rispetto alla scadenza che sarebbe stata nel 2021, e i lavoratori sono quindi retrocessi nella loro società di origine che nel frattempo aveva presentato istanza di fallimento. Morale: tutte le lavoratrici e i lavoratori in questione si sono trovati senza stipendio e senza possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali in quanto il curatore fallimentare ancora non aveva deciso se accettare o no la rescissione del contratto di affitto in questione.
La reazione e l’azione. La Confederalità
Come FILCTEM-CGIL ci siamo mossi immediatamente. Il 1° maggio abbiamo fatto uscire un comunicato sindacale in azienda di solidarietà per questi lavoratori e, grazie al supporto di Leonardo Veglia della Segreteria FILCTEM di Roma, abbiamo preso contatto con Fabrizio Maramieri della FIOM Regionale. Assieme a Fabrizio abbiamo lavorato intensamente braccio a braccio, per costruire per questi lavoratori un percorso a loro tutela. Una parte di loro si è subito iscritta alla FIOM, ha nominato un loro rappresentante e nel frattempo Fabrizio ha iniziato l’interlocuzione con il curatore fallimentare per l’accesso agli ammortizzatori sociali.
Fabrizio ha fatto un lavoro eccellente di tessitura con tutti i lavoratori e ha gestito in prima persona le pratiche per la richiesta della Cassa Integrazione, correggendo molti errori fatti dal consulente del lavoro incaricato. Per due mesi ci siamo sentiti un paio di volte a settimana per tenerci continuamente allineati e fare in modo che le azioni fossero coordinate in funzione di due obiettivi: dare quanto prima un sostegno al reddito a tutti i ragazzi e costruire le condizioni affinché si potesse ricostituire per loro un rapporto di lavoro nell’ambito della nostra azienda.
Ma non ci siamo fermati qui.
La solidarietà
Internamente all’azienda abbiamo coinvolto tutte le altre componenti della RSU sia di Sede che della Field Force, in un’iniziativa di solidarietà trasversale a tutta l’azienda, istituendo un fondo di solidarietà e chiedendo a tutti i nostri colleghi di contribuire volontariamente per sostenere questi lavoratori che intanto stavano senza stipendio.
La vicenda ha toccato il cuore dei colleghi della Pfizer. Grazie a generose donazioni di circa 300 colleghi abbiamo raccolto 26.500€ che sono stati redistribuiti in parti uguali a tutti i 18 lavoratori impattati da questa triste vicenda. Oltre all’aiuto materiale fornito, si sono scatenati numerosi messaggi di solidarietà che hanno aiutato questi ragazzi a farli sentire meno soli in quel difficile periodo.
Il ruolo dell’azienda
In tutto ciò la Direzione Aziendale della Pfizer ha dimostrato una grande sensibilità attivandosi immediatamente per trovare una soluzione ad una situazione che di fatto aveva lasciato la nostra azienda per circa due mesi e mezzo senza servizi essenziali per il business e 18 lavoratori a casa senza stipendio. E’ stato creato fin da subito un team multifunzionale che si è messo al lavoro intensamente. La questione era complessa da gestire dal punto di vista legale e normativo, ma alla fine, dopo circa due mesi e mezzo si è giunti al lieto fine.
Il lieto fine
Tutti questi ragazzi hanno ricostituito il loro rapporto di lavoro da inizio luglio; per alcuni sono stati fatti contratti interinali con la nostra azienda mentre altri sono stati assorbiti da un’altra società che ha rilevato alcuni degli appalti che prima erano in capo alla TechRain. Purtroppo, non per tutti è stato possibile avere un contratto a tempo indeterminato ma sento di poter dire a nome anche degli altri colleghi che si sono battuti per loro:
“come non vi abbiamo lasciati soli la scorsa primavera non vi lasceremo soli neanche in futuro e ci impegneremo affinché tutti voi possiate trovare in un lavoro stabile e dignitoso una prospettiva per il vostro futuro”.
La storia
Questi 18 lavoratori, la maggior parte dei quali prestava servizio per la nostra azienda da più di 10 anni, hanno scoperto di essere stati licenziati senza aver di fatto ricevuto alcuna lettera di licenziamento, ma semplicemente leggendo sulla busta paga una sibillina voce che recitava “Cessazione 21/04”.
Mi serve qualche giorno per capire bene quello che è successo. I lavoratori in questione erano in realtà dipendenti di un’altra società che aveva affittato alla TechRain il ramo di azienda che li comprendeva. La TechRain ha rescisso tale contratto di affitto con un anno di anticipo rispetto alla scadenza che sarebbe stata nel 2021, e i lavoratori sono quindi retrocessi nella loro società di origine che nel frattempo aveva presentato istanza di fallimento. Morale: tutte le lavoratrici e i lavoratori in questione si sono trovati senza stipendio e senza possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali in quanto il curatore fallimentare ancora non aveva deciso se accettare o no la rescissione del contratto di affitto in questione.
La reazione e l’azione. La Confederalità
Come FILCTEM-CGIL ci siamo mossi immediatamente. Il 1° maggio abbiamo fatto uscire un comunicato sindacale in azienda di solidarietà per questi lavoratori e, grazie al supporto di Leonardo Veglia della Segreteria FILCTEM di Roma, abbiamo preso contatto con Fabrizio Maramieri della FIOM Regionale. Assieme a Fabrizio abbiamo lavorato intensamente braccio a braccio, per costruire per questi lavoratori un percorso a loro tutela. Una parte di loro si è subito iscritta alla FIOM, ha nominato un loro rappresentante e nel frattempo Fabrizio ha iniziato l’interlocuzione con il curatore fallimentare per l’accesso agli ammortizzatori sociali.
Fabrizio ha fatto un lavoro eccellente di tessitura con tutti i lavoratori e ha gestito in prima persona le pratiche per la richiesta della Cassa Integrazione, correggendo molti errori fatti dal consulente del lavoro incaricato. Per due mesi ci siamo sentiti un paio di volte a settimana per tenerci continuamente allineati e fare in modo che le azioni fossero coordinate in funzione di due obiettivi: dare quanto prima un sostegno al reddito a tutti i ragazzi e costruire le condizioni affinché si potesse ricostituire per loro un rapporto di lavoro nell’ambito della nostra azienda.
Ma non ci siamo fermati qui.
La solidarietà
Internamente all’azienda abbiamo coinvolto tutte le altre componenti della RSU sia di Sede che della Field Force, in un’iniziativa di solidarietà trasversale a tutta l’azienda, istituendo un fondo di solidarietà e chiedendo a tutti i nostri colleghi di contribuire volontariamente per sostenere questi lavoratori che intanto stavano senza stipendio.
La vicenda ha toccato il cuore dei colleghi della Pfizer. Grazie a generose donazioni di circa 300 colleghi abbiamo raccolto 26.500€ che sono stati redistribuiti in parti uguali a tutti i 18 lavoratori impattati da questa triste vicenda. Oltre all’aiuto materiale fornito, si sono scatenati numerosi messaggi di solidarietà che hanno aiutato questi ragazzi a farli sentire meno soli in quel difficile periodo.
Il ruolo dell’azienda
In tutto ciò la Direzione Aziendale della Pfizer ha dimostrato una grande sensibilità attivandosi immediatamente per trovare una soluzione ad una situazione che di fatto aveva lasciato la nostra azienda per circa due mesi e mezzo senza servizi essenziali per il business e 18 lavoratori a casa senza stipendio. E’ stato creato fin da subito un team multifunzionale che si è messo al lavoro intensamente. La questione era complessa da gestire dal punto di vista legale e normativo, ma alla fine, dopo circa due mesi e mezzo si è giunti al lieto fine.
Il lieto fine
Tutti questi ragazzi hanno ricostituito il loro rapporto di lavoro da inizio luglio; per alcuni sono stati fatti contratti interinali con la nostra azienda mentre altri sono stati assorbiti da un’altra società che ha rilevato alcuni degli appalti che prima erano in capo alla TechRain. Purtroppo, non per tutti è stato possibile avere un contratto a tempo indeterminato ma sento di poter dire a nome anche degli altri colleghi che si sono battuti per loro:
“come non vi abbiamo lasciati soli la scorsa primavera non vi lasceremo soli neanche in futuro e ci impegneremo affinché tutti voi possiate trovare in un lavoro stabile e dignitoso una prospettiva per il vostro futuro”.
Giorgio Longo
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