Importante vittoria per i diritti pensionistici
07-01-2021 12:33 - Le nostre news
Riconoscimento dell'anzianità lavorativa ai fini pensionistici per i lavoratori part-time ciclico.
Arriva il pieno riconoscimento dell'anzianità lavorativa ai fini pensionistici per gli addetti del privato nella Legge di Bilancio 2021. Le settimane non lavorate vanno conteggiate per accedere alla pensione, venendo così equiparati al part-time orizzontale.
Viene introdotto infatti il pieno riconoscimento dell'anzianità lavorativa ai fini pensionistici per i lavoratori in part-time verticale ciclico del settore privato. Nel particolare, la novità è contenuta nell'articolo 63 della legge: si stabilisce una nuova modalità di calcolo dell'anzianità di contribuzione per chi ha un contratto di lavoro "a tempo parziale verticale ciclico". Vi accedono in pratica coloro che prestano servizio a tempo pieno alcuni giorni e altri non si recano al lavoro.
Così recita l'articolo 63: "Per i contratti di lavoro a tempo parziale in corso dalla data di entrata in vigore della legge (1° gennaio 2021) o con decorrenza iniziale successiva, il numero delle settimane da includere nel computo dell'anzianità utile ai fini del diritto al trattamento pensionistico va determinato rapportando il totale della contribuzione annua al minimale contributivo settimanale; per i contratti di lavoro a tempo parziale già esauriti prima della suddetta data, il riconoscimento delle settimane in oggetto è subordinato alla presentazione di apposita domanda dell'interessato, corredata da idonea documentazione".
Le settimane non lavorate sono quindi da includere nel conteggio dell'anzianità necessaria per accedere alla pensione. La modifica riguarda i requisiti temporali e non gli importi contributivi. In altre parole, i lavoratori con part-time ciclico verticale hanno gli stessi diritti di accedere al trattamento pensionistico rispetto ai colleghi con part-time orizzontale: a entrambe le categorie spetterà lo stesso assegno, naturalmente ridotto rispetto al tempo pieno.
La legge di bilancio interviene sulla materia, sulla quale l'Inps prevede un trattamento differenziato: ai part-time ciclici riconosce infatti solo l'anzianità relativa ai giorni lavorati, con un notevole allontanamento del momento di accesso alla pensione. La novità non si applica ai lavoratori pubblici.
Così recita l'articolo 63: "Per i contratti di lavoro a tempo parziale in corso dalla data di entrata in vigore della legge (1° gennaio 2021) o con decorrenza iniziale successiva, il numero delle settimane da includere nel computo dell'anzianità utile ai fini del diritto al trattamento pensionistico va determinato rapportando il totale della contribuzione annua al minimale contributivo settimanale; per i contratti di lavoro a tempo parziale già esauriti prima della suddetta data, il riconoscimento delle settimane in oggetto è subordinato alla presentazione di apposita domanda dell'interessato, corredata da idonea documentazione".
Le settimane non lavorate sono quindi da includere nel conteggio dell'anzianità necessaria per accedere alla pensione. La modifica riguarda i requisiti temporali e non gli importi contributivi. In altre parole, i lavoratori con part-time ciclico verticale hanno gli stessi diritti di accedere al trattamento pensionistico rispetto ai colleghi con part-time orizzontale: a entrambe le categorie spetterà lo stesso assegno, naturalmente ridotto rispetto al tempo pieno.
La legge di bilancio interviene sulla materia, sulla quale l'Inps prevede un trattamento differenziato: ai part-time ciclici riconosce infatti solo l'anzianità relativa ai giorni lavorati, con un notevole allontanamento del momento di accesso alla pensione. La novità non si applica ai lavoratori pubblici.
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