POCO LAVORO e TANTO PRECARIATO
06-02-2022 08:00 - Le nostre news
Si conferma una tendenza, verificata nel corso di tutto l'anno appena passato, di una crescita occupazionale molto più bassa di quella del Pil.
Una ripresa con poco lavoro dunque, e in più con occupazione precaria e con una crescita salariale inferiore a quella dell'inflazione. I dati Istat confermano che, qualunque sia il riferimento temporale della comparazione, la qualità della nuova occupazione è precaria.
Quello che appare evidente è che, non solo l'aumento dell'occupazione è insufficiente, ma che la precarietà è la scelta quasi assoluta delle imprese. Una situazione insostenibile e non accettabile. È necessario ed estremamente urgente, decidere che le scelte, almeno per quanto riguarda l'utilizzo degli investimenti pubblici, siano orientate a invertire questa tendenza. Per discutere di qualità dello sviluppo anche il tema della giustizia e della compatibilità sociale è fondamentale.
Quello che appare evidente è che, non solo l'aumento dell'occupazione è insufficiente, ma che la precarietà è la scelta quasi assoluta delle imprese. Una situazione insostenibile e non accettabile. È necessario ed estremamente urgente, decidere che le scelte, almeno per quanto riguarda l'utilizzo degli investimenti pubblici, siano orientate a invertire questa tendenza. Per discutere di qualità dello sviluppo anche il tema della giustizia e della compatibilità sociale è fondamentale.
Il lavoro e la sua qualità ne sono un elemento essenziale: un salario e un lavoro dignitoso sono una cartina di tornasole fondamentale della qualità dello sviluppo e anche un elemento essenziale per la sua durata futura.
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