Sicurezza, fisco, modello sociale: 11 Aprile SCIOPERO GENERALE 4 ore
Sicurezza, fisco, modello sociale: 11 Aprile SCIOPERO GENERALE 4 ore
08-04-2024 08:51 - Le nostre news
Si avvicina il giorno dello stop: giovedì 11 aprile è sciopero generale di 4 ore per tutti i settori privati, proclamato da Cgil e Uil. I sindacati invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori a aderire, partecipando alle molte iniziative e mobilitazioni organizzate a livello territoriale.
Zero morti sul lavoro
Sono diversi i motivi della protesta. In primo luogo c’è la necessità, sempre più impellente, di combattere davvero le morti sul lavoro. La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa – scrivono le sigle -; bisogna cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati”. E poi occorre rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del lavoro e nelle aziende sanitarie locali.
Patente a punti per le aziende Non si può andare al lavoro senza una formazione adeguata, quindi serve il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori, spiegano Cgil e Uil. Poi chiedono “una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rls; obbligo delle imprese ad applicare i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici”.
Una riforma fiscale giustaL’altro grande motivo si chiama fisco. “Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute – così Cgil e Uil. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno”. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Inoltre non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze.
Contrastare il governo “Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita”, per i sindacati: “È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione; promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi; indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali”. Occorre insomma andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.
“Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro – spiegano ancora i sindacati – a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno”.
Patente a punti per le aziende Non si può andare al lavoro senza una formazione adeguata, quindi serve il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori, spiegano Cgil e Uil. Poi chiedono “una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rls; obbligo delle imprese ad applicare i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici”.
Una riforma fiscale giustaL’altro grande motivo si chiama fisco. “Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute – così Cgil e Uil. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno”. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Inoltre non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze.
Contrastare il governo “Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita”, per i sindacati: “È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione; promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi; indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali”. Occorre insomma andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.
“Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro – spiegano ancora i sindacati – a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno”.
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