XIX CONGRESSO CGIL
21-03-2023 15:16 - Le nostre news
Chi ha avuto la fortuna di frequentare non solo la plenaria, ma ogni angolo della struttura che ha ospitato il XIX congresso della Cgil, ha potuto respirare partecipazione e militanza. Un binomio sempre più obsoleto in tempi di egoismo imperante. E invece l'accogliente casa del sindacato più grande d'Italia è riuscita, ancora una volta, a fare quadrato. Nonostante il fuoco amico-nemico di chi ha provato - legittimamente, per carità - a trasformare la discussione in sterile polemica rovesciando le proprie frustrazioni contro un’organizzazione che da 117 anni porta avanti valori che anche stavolta hanno sovrastato il rumore di fondo.
Un luogo aperto dove discutere, contrattare, rivendicare, lottare e soprattutto proporre una propria visione del mondo. Consapevoli, come ci insegna Giuseppe Di Vittorio, che “la nostra causa è veramente giusta, serve gli interessi di tutti, gli interessi dell'intera società, l'interesse dei nostri figliuoli. Quando la causa è così alta, merita di essere servita, anche a costo di enormi sacrifici”.
E' stato un congresso dove i veri protagonisti di questo congresso e di questo processo di cambiamento sono stati i delegati. Sentinelle dei diritti sparse nei luoghi di lavoro, a tenere botta e a conquistare spazi di tutela con la lotta e la contrattazione. Grazie a tutti loro. Tanti piccoli quadrati che unendosi ne formano uno sempre più grande. Perché, nonostante tutto, la Cgil rimane l’ultima grande organizzazione sociale di massa, dove la convinzione a un’idea, l'adesione a un ideale, l’abbraccio sotto una bandiera, il compagni e compagne pronunciato con la voce tremante non sono una semplice forma di appartenenza a una comunità, bensì la precisa volontà di cambiare davvero le cose.
Fonte: di Stefano Milani - www.collettiva.it
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