14 DICEMBRE FERMIAMO IL DDL SICUREZZA...SCENDIAMO IN PIAZZA
12-12-2024 10:04 - Le nostre news
Sabato 14 dicembre scendiamo in piazza per difendere il diritto al dissenso e chiedere il ritiro del DDL Sicurezza, ci vediamo alle ore 14:00 al Piazzale del Verano. Il Ddl Sicurezza segna un salto autoritario senza precedenti, colpendo con carcere e repressione i pilastri della democrazia: il dissenso e il conflitto sociale.
La libertà di espressione diventerà un lusso. La casa non sarà più un diritto. Sarà una rivolta da reprimere, chiedere il rispetto dei diritti umani e non si potrà più occupare lo spazio pubblico, strade, quartieri.
In Italia si sono tenute assemblee pubbliche e iniziative promosse da reti studentesche, sindacati e movimenti, che hanno espresso un rifiuto netto a questo Disegno di Legge, considerandolo un attacco ai principi costituzionali. Le mobilitazioni sono già iniziate; il dissenso, però, non si limita alle piazze: avvocati, magistrati, associazioni per i diritti umani, persino settori delle stesse forze dell’ordine, insieme al mondo della cultura e del giornalismo, si sono schierati contro questo ennesimo attacco alla democrazia. Questo diffuso sentimento critico dimostra quanto siano profonde le preoccupazioni per le conseguenze di questo DDL e quanto ampi possano essere gli orizzonti del percorso di opposizione che si sta costruendo.
Ora più che mai si sente l’esigenza di unire le forze per costruire un fronte ampio e trasversale di opposizione a questo Disegno di Legge e al governo che lo sta promuovendo.
Con i suoi 38 articoli, il Ddl crea un vero e proprio diritto penale del “nemico”, definendo figure sociali da punire e criminalizzando le pratiche di mobilitazione, soprattutto nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro.
La libertà di espressione diventerà un lusso. La casa non sarà più un diritto. Sarà una rivolta da reprimere, chiedere il rispetto dei diritti umani e non si potrà più occupare lo spazio pubblico, strade, quartieri.
In Italia si sono tenute assemblee pubbliche e iniziative promosse da reti studentesche, sindacati e movimenti, che hanno espresso un rifiuto netto a questo Disegno di Legge, considerandolo un attacco ai principi costituzionali. Le mobilitazioni sono già iniziate; il dissenso, però, non si limita alle piazze: avvocati, magistrati, associazioni per i diritti umani, persino settori delle stesse forze dell’ordine, insieme al mondo della cultura e del giornalismo, si sono schierati contro questo ennesimo attacco alla democrazia. Questo diffuso sentimento critico dimostra quanto siano profonde le preoccupazioni per le conseguenze di questo DDL e quanto ampi possano essere gli orizzonti del percorso di opposizione che si sta costruendo.
Ora più che mai si sente l’esigenza di unire le forze per costruire un fronte ampio e trasversale di opposizione a questo Disegno di Legge e al governo che lo sta promuovendo.
Con i suoi 38 articoli, il Ddl crea un vero e proprio diritto penale del “nemico”, definendo figure sociali da punire e criminalizzando le pratiche di mobilitazione, soprattutto nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro.
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